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(Download) "Bibbia Traduzione Letterale: Sapienza" by Fabrizio Bartolomucci ~ eBook PDF Kindle ePub Free

Bibbia Traduzione Letterale: Sapienza

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eBook details

  • Title: Bibbia Traduzione Letterale: Sapienza
  • Author : Fabrizio Bartolomucci
  • Release Date : January 11, 2020
  • Genre: Bibles,Books,Religion & Spirituality,
  • Pages : * pages
  • Size : 7592 KB

Description

Caso quasi unico nella letteratura mondiale, la Bibbia non è mai riuscita a separare la fase della traduzione da quella dell’interpretazione. Probabilmente per l’ambiguità e per la mutabilità del contenuto, da sempre i traduttori hanno provveduto a inserire la loro interpretazione del testo spacciandola per autentica, non disturbandosi di riportare le proprie scelte interpretative, ma piuttosto aggiungendo note che allontanano ancora di più il significato dal testo originale: è caratteristica in ambito cristiano l’iniezione di contenuti del nuovo testamento o addirittura di speculazione teologiche successive come lo spirito santo o le profezie. In questa opera, seguendo le indicazioni di Mauro Biglino, provvediamo invece a tradurre la Bibbia letteralmente, annotando quando si sono fatte scelte diverse: per ‘Ĕ·lō·hîm, e benedire. La struttura di base del testo, per quanto riguarda le parti standard, viene dal portale laparola.net, mentre i contenuti letterali, integrazioni ed emendamenti al testo attingono alla Bibbia interlineare su Biblehub.com. La regola generale per i termini non standard è che, ove una parola ebraica è presente in una singola istanza, oppure in parti diverse con significati diversi, o ancora nel caso che una qualsiasi traduzione potrebbe introdurre nel lettore un bias indesiderato, la decisione è quella di lasciare la parola nell’originale fonetico. Questo è il caso ad esempio di: ‘Ĕ·lō·hîm, Yah·weh, Šad·day, ‘El·yō·wn, Rū·aḥ, Kə·ḇō·wḏ, Mal·’aḵ.

Quando occorre tradurre “benedire”, “benedizione” ecc. da parte di Yahweh, o da una persona con autorità o denaro, la scelta è quella di usare un parafrasi che indichi il fatto che l’azione ha un effetto pratico.

Le persone di nomi, aggettivi e verbi seguono scrupolosamente l’originale ebraico, anche riguardo termini controversi come ‘Ĕ·lō·hîm, Šad·day, ’Êl, senza risolvere arbitrariamente le contraddizioni. Il genere degli articoli e aggettivi resi in ebraico viene associato al genere del termine ebraico, e non a quello di una delle traduzioni in italiano; questo può naturalmente portare a ulteriori discrepanze del testo rispetto le traduzioni clericali. Nel caso particolare di ‘ĕ·lō·hîm, quando preceduto da articolo determinativo, si è deciso di renderlo sempre come ‘gli ‘ĕ·lō·hîm’, anche quando il termine regge un verbo al singolare. La soluzione appare altrettanto insoddisfacente quanto coniugare l’articolo col verbo, in cui si usa l’aggettivo singolare solo con il verbo al singolare, in ‘l’‘ĕ·lō·hîm’, e in tutti gli alti casi al plurale, ma riteniamo la forma decisa preferibile dal punto di vista della leggibilità e obiettività.

Il Libro della Sapienza o Sapienza di Salomone o semplicemente Sapienza (greco Σοφία Σαλωμῶνος, Sofía Salōmõnos, "sapienza di Salomone"; latino Sapientia) è un testo contenuto nella Bibbia cristiana (Settanta e Vulgata) ma non accolto nella Bibbia ebraica (Tanakh). Come gli altri libri deuterocanonici è considerato ispirato nella tradizione cattolica e ortodossa, mentre la tradizione protestante lo considera apocrifo.

È scritto in greco, ma è probabile che il testo originale sia stato scritto in ebraico. La redazione finale, secondo la maggior parte degli studiosi e la ricerca più recente, è avvenuta nel primo secolo a.C. La precedente tradizione giudeo-cristiana pseudoepigraficamente lo aveva attribuito al saggio re Salomone. 

Il libro, nella sua prima parte, si presenta di nuovo come una sorta di enunciazione di proverbi, in alcuni casi con la sensazione che si voglia contrastare il redattore dell’Ecclesiaste, peraltro anche lui figlio di David come Salomone, secondo la tradizione; mentre gli ultimi dieci capitoli trattano la sapienza da un punto di vista storico rievocando per l’ennesima volta gli eventi del Pentateuco.

Compaiono anche alcuni elementi teologici innovativi come in Sapienza 2: 23-24, ove si attesta che l’uomo è stato stato “creato” “immortale” e che il serpente lo ha reso mortale, travisando completamente cosa riporta la Genesi, ove l’allontanamento dal giardino è stato proprio dovuto alla paura che diventasse “immortale” dopo aver acquisito consapevolezza e/o riuscito a riprodursi con l’aiuto del serpente, a seconda delle interpretazioni.

Significativo il verso a Sapienza 10: 6-7, quando si rievoca la distruzione delle 5 città nella Genesi introducendo il concetto dell’empietà della popolazione, non si sa se nell’originale o nella traduzione dalla quale il testo italiano attinge, quando si capisce invece dal Deutoronomio che era in ballo una questione di cambio di alleanze; ma soprattutto la notazione che all’epoca in cui è stato redatto questo testo il territorio colpito ancora risentiva degli effetti della distruzione in modo simile a quanto accadrebbe con ordigni nucleari.

Non essendo disponibile la versione ebraica del testo e quindi tantomeno una versione interlineare dello stesso, la resa di alcuni termini potrebbe avere un livello qualitativo inferiore e probabilmente in alcuni casi arbitrario rispetto gli altri libri - ciò presumibilmente un minima frazione rispetto quanto hanno certamente fatto i redattori monoteisti del testo greco tradotto dalla Bibbie Cattoliche, trovandosi liberi dal vincolo del testo ebraico nella loro scrittura per slanciarsi nelle loro produzioni teologiche nella più agevole lingua greca; assenza che naturalmente non consente nemmeno a noi di correggere il testo della traduzione italiana canonica, fatti salvi naturalmente gli elementi ricostruiti in lingua originale.

In questi casi ricostruiamo un significato Ebraico sulla base delle traduzioni negli altri libri per i quali era disponibile la versione Ebraica interlineare come per gli altri libri deutorocanonici. Poco si può fare tuttavia per quanto riguarda le parti visibilmente alterate a posteriori, se non, come hanno fatto le tradizioni protestanti, facendo completamente a meno del libro; tuttavia la Bibbia cattolica la include e quindi anche noi la includiamo, con tutte le evidenti limitazioni.


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